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La storia del Parquet

‘C’era una volta un pezzo di legno.’ 

Cominciava così Collodi, nel 1881, uno dei più famosi romanzi per bambini.  

Oggi non vogliamo raccontarvi Le avventure di Pinocchio ma la storia del pavimento più naturale, caldo, duraturo e confortevole di sempre: il Parquet. Una superficie affascinante, stilosa e senza tempo scelta da tanti per pavimentare la propria casa. 

Il Parquet è sicuramente il pavimento più amato al mondo e nonostante molti pensino che sia di uso recente la storia del Parquet ha origine antichissime.
Già gli Egizi nel 3000 a. C. utilizzavano tavolati di legno come pavimentazione e anche l’Antico Testamento offre un’importante testimonianza dell’uso del pavimento in legno presso il regno di Salomone. Ulteriori fonti riportano, inoltre, l’utilizzo del pavimento in legno con posa a spina di pesce già in epoca romana.
Con l’emergere delle civiltà scandinave e britanniche, nel Basso Medioevo, si iniziò a progettare pavimentazioni con legni di differenti tipologie e colori anche realizzando decorazioni geometriche già allora suggestive e accattivanti. 

Nel XII secolo anche in Francia iniziò a diffondersi l’utilizzo del legno come pavimentazione. Grazie all’influenza francese il pavimento in legno venne ulteriormente perfezionato con la realizzazione di decori sempre più complessi ed eleganti.  

Il Parquet, come lo conosciamo oggi, nasce proprio oltralpe e risale al 1534, quando l’architetto Jules Menard realizzò il primo vero Parquet su commissione del re Francesco I.
Nel ‘600, in tutta Europa, la vena artistica di molti architetti diede vita a dei veri e propri capolavori. Sui Parquet vennero rappresentate figure angeliche e motivi floreali e le tecniche di montaggio ebbero un forte sviluppo, grazie all’utilizzo di colla di pesce e albume d’uovo per l’assemblaggio. 

Hôtel De Ville Di Parigi, Francia 
Sede del municipio della capitale francese è stato costruito nel ‘300 e riedificato più volte. 
Attualmente ospita ancora il sindaco ed è aperto a visite, mostre ed eventi pubblici. Il Salone delle Feste, la sala principale del palazzo, ha un soffitto alto 13 metri e come pavimento si può ammirare un Parquet storico dal bellissimo disegno. 

Ma perché si chiama Parquet? 

Le tesi maggiormente accreditate sono due. Per entrambe, comunque, la parola Parquet trae le sue origini dal francese. 
La prima ritiene che il termine sia nato nel 1600, periodo in cui i pavimenti lignei hanno avuto massima diffusione. La parola Parquet deriverebbe dalla tecnica della marqueterie o parqueterie ossia l’intarsio applicato ai mobili di pregio. In quegli anni gli artigiani realizzavano in bottega i singoli pannelli che avrebbero poi composto il pavimento in legno una volta avvenuta la posa in opera. 
La seconda tesi ritiene invece che la parola ‘Parquet’ derivi da parc, ovvero ‘parco’. Parquet era, infatti, anche il termine utilizzato alla Reggia di Versailles per indicare il piccolo parco chiuso della Grand Chambre in cui si tenevano le udienze dei procuratori del re Luigi XIV, il Re Sole. Il Parquet aveva pavimentazione lignea e questa circostanza portò il vocabolo a trasformarsi in sinonimo di pavimento in legno.  

Il Parquet acquistò popolarità proprio grazie a Luigi XIV che rivestì molte aree della Reggia di Versailles con legni di faggio, noce e ciliegio. In epoca barocca, poi, il Parquet si diffuse anche in Italia. Ne sono testimonianza gli splendidi pavimenti in legno che possono essere ammirati a Palazzo Ducale a Venezia e a Palazzo Madama a Torino. 
Nel XVII secolo, ormai, il Parquet era già diventato di moda nelle case di lusso: tra i legni più utilizzati, il rovere, il faggio, l’acero, il noce, il castagno e il ciliegio. Gli aristocratici furono i primi ad abbellire i loro palazzi con il Parquet, ma piano piano questo tipo di pavimentazione si diffuse anche tra la borghesia. 

Galleria degli Specchi Della Reggia Di Versailles, Francia 
È la sala più conosciuta e visitata di uno dei palazzi più belli del mondo. Realizzata in stile barocco, fu fatta edificare da Luigi XIV, Re Sole, per dar sfoggio del suo potere. Lunga 73 metri e larga più di 10, era adibita a ricevimenti e feste. Venna progettata dall’architetto Jules Hardouin-Mansart che la dotò di 17 finestre affacciate sui grandi giardini. Come pavimentazione un Parquet di mirabile fattura, caratterizzato da un inconfondibile disegno composto da quadrati con al loro interno un intreccio diagonale.
Disegno che ancora oggi è conosciuto come ‘stile Versailles’.

Il Parquet e il Bel Paese 

In Italia, come nel resto dell’Europa, il concetto di utilizzare il legno come pavimentazione è sempre esistito. Già nel XIV secolo in Toscana iniziarono ad essere realizzati i primi pavimenti intarsiati, dal sapore orientale, utilizzando i più svariati legnami: dalla quercia al noce dall’abete al cipresso. 
Questa pavimentazione divenne ben presto per tutta l’Europa il modello di Parquet dei secoli successivi, nello stesso periodo iniziarono a farsi spazio colorati abbinamenti di tavole di ulivo e rovere. 
Sono tante le testimonianze arrivate fino ai giorni nostri della realizzazione dei pavimenti in legno nei secoli. Dalla Reggia di Monza al Teatro della Scala di Milano, dal Museo Revoltella di Trieste fino dalla Villa Reale di Milano.  

È nel corso del ‘900 che il Parquet subisce la sua più grande trasformazione arrivando a diventare ciò che noi conosciamo oggi. 
Nel primo decennio del ‘900 iniziano a diffondersi pavimenti in legno composti da listoni di larghezza dai 7 agli 11 cm posti uno di seguito all’altro, in file contigue e unite fra loro da incastri maschiati; questa tipologia venne definita posa all’inglese e iniziò pian piano a diventare la pavimentazione prescelta anche per abitazioni private. 
A seguito del boom economico degli anni ’60, in Italia iniziò a farsi spazio il formato lamellare, noto come ‘pavimento a mosaico’, costituito da elementi preassemblati in quadrotte posate l’una ortogonalmente a quella adiacente per creare un gioco di riflessi di luce. 
Nei decenni successivi iniziò a trovare spazio il cosiddetto lamparquet, singole tavolette di 10/12 mm di spessore e lunghezza compresa dai 200 ai 500 mm; senza mai dimenticare, però, i listoni utilizzati nella posa all’inglese. 
A metà degli anni ’80 il concetto di pavimento in legno esplode. 
Iniziarono a diffondersi listoni di dimensione, struttura e finitura diversa, caratterizzati per essere composti da due o tre strati, maschiati sui quattro lati con incastro di tipo maschio-femmina e forniti già verniciati.  
Questa nuova famiglia di pavimenti in legno prese il nome di Parquet prefinito o Parquet multistrato. 

È questo il momento in cui il mondo del Parquet si divise in due grandi categorie: i Parquet in legno massello e quello prefinito. 
Per approfondire l’argomento sulle differenze tra Parquet Massello e Parquet Prefinito puoi leggere il nostro articolo. 

Il Parquet si è dimostrata una superficie ideale da utilizzare come pavimentazione. 
Grazie alle sue preziose caratteristiche estetiche e funzionali, il pavimento in legno continua a riscuotere un grande successo in tutto il mondo.  
Un buon Parquet, oltre ad essere una pavimentazione naturale, è una superficie dall’indiscutibile bellezza, che assicura un buon isolamento termico e acustico ed è facile da manutenere. 
Grazie a queste caratteristiche il Parquet rimane il prodotto preferito per la pavimentazione delle nostre case. 

Diacronie offre 5 Collezioni di Parquet prefiniti in Rovere. Vieni a scoprirle.

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